La malattia celiaca (MC) è un'enteropatia immunomediata che si manifesta in soggetti predisposti a seguito dell'ingestione del glutine (Husby et al. 2012), complesso di proteine di riserva contenuto in alcuni cereali quali frumento, segale, orzo, farro.... .
L'ingestione di alimenti contenenti glutine, determina in tali pazienti una risposta immunitaria abnorme a livello dell'intestino tenue, che comporta un danneggiamento dei villi della mucosa intestinale con conseguente di malassorbimento di alcuni nutrienti.
La malattia celiaca si manifesta con quadri clinici spesso non molto chiari fin dall'inizio. La forma tipica esordisce solitamente nei primi 6-24 mesi di vita, a seguito dell'introduzione dei cereali con il divezzamento. I sintomi evidenti sono principalmente gastrointestinali ed includono forme di diarrea cronica, inappetenza, dolori addominali ricorrenti. A questi seguono alterazioni ematochimiche spesso non così evidenti dovute al malassorbimento, quali scarso incremento ponderale o perdita di peso, anemia, edemi, alterazioni della coagulazione, deficit di vitamine ed oligoelementi.
Attualmente l'incidenza della malattia celiaca è stimata intorno all'1%, sia in età pediatrica che in età adulta, con valori più elevati in Europa occidentale, nel Nord America e in Austarlia (Mustalathi 2010).
L'unica terapia ad oggi disponibile è la totale esclusione dalla dieta di alimenti contenenti glutine. Un miglioramento della sintomatologia, generalmente si ottiene dopo 1-2 settimane di dieta priva di glutine e nello stesso periodo si assiste ad una ricostruzione delle cellule epiteliali intestinali. A distanza di circa un mese si ha una ripresa delle funzioni assorbitive.
Seguire un'alimentazione priva di glutine richiede molto rigore ed è favorita oggi, dalla presenza di una vasta gamma di prodotti gluten-free presenti in commercio. Spesso però si è attratti da prodotti ipercalorici, ricchi di grassi saturi e zuccheri semplici.
Per tale motivo si può verificare un paradosso: nei pazineti con celiachia, una rigorosa dieta senza glutine può diventare un fattore di rischio per le patologie cronico-degenerative legate all'obesità, alle problematiche cardiovascolari ed al diabete mellito.
Il consiglio pertanto è di adottare una cucina semplice prediligendo ricette da fare a casa, limitando tutti i prodotti da forno, gli snack, i cibi e le bevande ricche di zuccheri. Come si sa, è possibile fare in casa pane, torte salate e dolci squisiti, utilizzando le svariate farine senza glutine. Per citarne solo alcune, quella di riso, di mais e di grano saraceno, utilizzando per addensare amido di mais, amido di riso e fecola di patate.
Un po' di tempo in più da passare in cucina, con un pizzico di attività fisica giornaliera, servirà sicuramente a coccolare il proprio palato e la propria linea!
L'ingestione di alimenti contenenti glutine, determina in tali pazienti una risposta immunitaria abnorme a livello dell'intestino tenue, che comporta un danneggiamento dei villi della mucosa intestinale con conseguente di malassorbimento di alcuni nutrienti.
La malattia celiaca si manifesta con quadri clinici spesso non molto chiari fin dall'inizio. La forma tipica esordisce solitamente nei primi 6-24 mesi di vita, a seguito dell'introduzione dei cereali con il divezzamento. I sintomi evidenti sono principalmente gastrointestinali ed includono forme di diarrea cronica, inappetenza, dolori addominali ricorrenti. A questi seguono alterazioni ematochimiche spesso non così evidenti dovute al malassorbimento, quali scarso incremento ponderale o perdita di peso, anemia, edemi, alterazioni della coagulazione, deficit di vitamine ed oligoelementi.
Attualmente l'incidenza della malattia celiaca è stimata intorno all'1%, sia in età pediatrica che in età adulta, con valori più elevati in Europa occidentale, nel Nord America e in Austarlia (Mustalathi 2010).
L'unica terapia ad oggi disponibile è la totale esclusione dalla dieta di alimenti contenenti glutine. Un miglioramento della sintomatologia, generalmente si ottiene dopo 1-2 settimane di dieta priva di glutine e nello stesso periodo si assiste ad una ricostruzione delle cellule epiteliali intestinali. A distanza di circa un mese si ha una ripresa delle funzioni assorbitive.
Seguire un'alimentazione priva di glutine richiede molto rigore ed è favorita oggi, dalla presenza di una vasta gamma di prodotti gluten-free presenti in commercio. Spesso però si è attratti da prodotti ipercalorici, ricchi di grassi saturi e zuccheri semplici.
Per tale motivo si può verificare un paradosso: nei pazineti con celiachia, una rigorosa dieta senza glutine può diventare un fattore di rischio per le patologie cronico-degenerative legate all'obesità, alle problematiche cardiovascolari ed al diabete mellito.
Il consiglio pertanto è di adottare una cucina semplice prediligendo ricette da fare a casa, limitando tutti i prodotti da forno, gli snack, i cibi e le bevande ricche di zuccheri. Come si sa, è possibile fare in casa pane, torte salate e dolci squisiti, utilizzando le svariate farine senza glutine. Per citarne solo alcune, quella di riso, di mais e di grano saraceno, utilizzando per addensare amido di mais, amido di riso e fecola di patate.
Un po' di tempo in più da passare in cucina, con un pizzico di attività fisica giornaliera, servirà sicuramente a coccolare il proprio palato e la propria linea!