Dottoressa Raffaella Brangi - Biologa Nutrizionista Torino
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Gotta

9/1/2022

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La gotta è una forma di artrite infiammatoria causata dall’accumulo di cristalli di urato monosodico nei tessuti dell’organismo, soprattutto al livello dell’alluce (podagra) e dell’articolazione metatarso faringea. Essa può essere il risultato di un’aumentata sintesi endogena, di una ridotta capacità di eliminarlo, oppure ancora di una sua eccessiva e inadeguata escrezione.

I cristalli di acido urico si depositano nelle giunture, nei tendini e nei reni, causando infiammazione e spesso conseguente dolore locale anche molto acuto. Il primo attacco di gotta è generalmente caratterizzato da dolore intenso, che interessa prima una sola articolazione (nella metà dei casi l’alluce) e poi anche le altre. Se l’attacco progredisce possono comparire anche febbre e brividi. 

In base all’eziogenesi, la gotta è classificata come primaria, se dovuta alla ridotta escrezione di acido urico (prodotto che deriva dalla scomposizione delle basi puriniche endogene ed esogene) o all’eccessiva produzione dello stesso; come secondaria se è invece associata a patologie quali ad esempio leucemia o malattie mieloproliferative.

Oltre alla terapia farmacologica, norme dietetiche e comportamentali adeguate possono essere utili nel prevenire e correggere direttamente questa patologia. In alcuni casi infatti eccessi ponderali e diete squilibrate (soprattutto con un consumo eccessivo di proteine di origine animale) sono alla base delle alterazioni metaboliche che ne sono associate. In questi pazienti gli obiettivi dietetici da raggiungere sono: la riduzione di eventuale sovrappeso, la correzione delle alterazioni dislipidemiche e delle altre alterazioni metaboliche direttamente associate all’iperuricemia.

Anche per questa patologia, un corretto stile di vita ed un’alimentazione adeguata rappresentano pertanto, ancora una volta, fattori determinanti di prevenzione e cura:
  • Bere almeno 2 litri di acqua al giorno, ricorrendo se indicato anche a bicarbonato di sodio, in modo da favorire l’alcalinizzazione delle urine ed evitare la precipitazione dei cristalli di urato. Un generoso apporto di liquidi infatti diluisce le urine e promuove l’escrezione di acido urico riducendo nel contempo anche il rischio di calcoli ai reni.
  • Eliminare l’assunzione di alcol, il quale aumenta la produzione di acido urico accelerando la scomposizione delle purine e riducendone l’escrezione. L’alcol inoltre indebolisce le funzioni epatiche, aumentando la produzione di lattato, che ha come conseguenza anche un aumentato del rischio di obesità.
  • Ridurre gli alimenti che hanno un elevato contenuto di purine (carni rosse, frattaglie, carni grasse e trasformate, aringhe, ecc.).
  • Seguire una dieta equilibrata prediligendo i carboidrati complessi e non raffinati, una dieta ricca di fibre e povera di grassi, limitando le proteine di origine animale.

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