
Da tempo diversi studi epidemiologici hanno dimostrato la stretta correlazione tra “occidentalizzazione della dieta” ed insorgenza di patologie cronico degenerative e cardiovascolari.
Partendo dal presupposto che, nel contesto di uno stile di vita sano e di una dieta bilanciata, non si può prescindere dall'incoraggiare ad adottare un modello di “dieta mediterranea”, così detta “plant-based”, che segue, in modo attento, i canoni ed principi dettati dall’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità) e che esso rappresententa un modello di riferimento si può considerare che, soprattutto negli ultimi tempi, a fronte anche degli oramai noti aspetti benefici sulla salute in generale, sempre più diffusa è la completa scelta “vegetariana o vegana” che si basa su motivazioni oltre che salutistiche anche etiche ed ambientali.
Per definizione, la dieta vegetariana esclude il consumo di tutti i tipi di “animal flesh” (cioè tutti i tipi di carne come, ad esempio, quella bovina e suina, il pollame, la selvaggina, i pesci e tutte le specie acquatiche); sono ovviamente esclusi anche tutti i prodotti di trasformazione industriale (come insaccati, patè e sushi).
Più precisamente, il modello latto-ovo vegetariano esclude tutti i tipi di carne includendo, invece, latte e derivati (formaggi e latticini), uova, miele ed un’ampia varietà di tutti i gruppi di alimenti vegetali.
Il modello vegano esclude tutti i tipi di carne, latte e derivati (formaggi e latticini), uova e miele, consumando invece un’ampia varietà di alimenti vegetali.
Considerando che il profilo nutrizionale di questi due principali modelli dietetici può presentare un’estrema variabilità individuale in dipendenza al tipo e alla quantità di alimenti vegetali consumati ed al loro grado di trasformazione, si comprende che una dieta vegetariana o vegana è un’ottima scelta solo se ben fatta e programmata.
Secondo le più recenti linee guida internazionali, la USDA (United States Department of Agricolture), l’American Dietetic Association e la SSNV (Società Scientifica di Nutrizione Vegetariana), le diete vegetariane infatti sono ampiamente in grado di soddisfare le raccomandazioni di nutrienti indicate per la popolazione.
Nella programmazione di una dieta vegetariana è necessario soddisfare il fabbisogno energetico individuale, facendo particolare attenzione alla biodisponibilità e all’adeguatezza nutrizionale di particolari nutrienti che possono essere potenzialmente critici in questo tipo di dieta (proteine ad alto valore biologico, vitamina B12, ferro, zinco, calcio, vitamina D ed omega-3).
A tale scopo è necessario consumare un’ampia varietà di cibi vegetali, favorendone la complementarietà e ricordando che le principali fonti:
Si può concludere, quindi, che una dieta vegetariana o vegana, seguita in modo consapevole, programmato e attento rappresenta allora una valida alternativa alimentare alla canonica dieta mediterranea.
Partendo dal presupposto che, nel contesto di uno stile di vita sano e di una dieta bilanciata, non si può prescindere dall'incoraggiare ad adottare un modello di “dieta mediterranea”, così detta “plant-based”, che segue, in modo attento, i canoni ed principi dettati dall’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità) e che esso rappresententa un modello di riferimento si può considerare che, soprattutto negli ultimi tempi, a fronte anche degli oramai noti aspetti benefici sulla salute in generale, sempre più diffusa è la completa scelta “vegetariana o vegana” che si basa su motivazioni oltre che salutistiche anche etiche ed ambientali.
Per definizione, la dieta vegetariana esclude il consumo di tutti i tipi di “animal flesh” (cioè tutti i tipi di carne come, ad esempio, quella bovina e suina, il pollame, la selvaggina, i pesci e tutte le specie acquatiche); sono ovviamente esclusi anche tutti i prodotti di trasformazione industriale (come insaccati, patè e sushi).
Più precisamente, il modello latto-ovo vegetariano esclude tutti i tipi di carne includendo, invece, latte e derivati (formaggi e latticini), uova, miele ed un’ampia varietà di tutti i gruppi di alimenti vegetali.
Il modello vegano esclude tutti i tipi di carne, latte e derivati (formaggi e latticini), uova e miele, consumando invece un’ampia varietà di alimenti vegetali.
Considerando che il profilo nutrizionale di questi due principali modelli dietetici può presentare un’estrema variabilità individuale in dipendenza al tipo e alla quantità di alimenti vegetali consumati ed al loro grado di trasformazione, si comprende che una dieta vegetariana o vegana è un’ottima scelta solo se ben fatta e programmata.
Secondo le più recenti linee guida internazionali, la USDA (United States Department of Agricolture), l’American Dietetic Association e la SSNV (Società Scientifica di Nutrizione Vegetariana), le diete vegetariane infatti sono ampiamente in grado di soddisfare le raccomandazioni di nutrienti indicate per la popolazione.
Nella programmazione di una dieta vegetariana è necessario soddisfare il fabbisogno energetico individuale, facendo particolare attenzione alla biodisponibilità e all’adeguatezza nutrizionale di particolari nutrienti che possono essere potenzialmente critici in questo tipo di dieta (proteine ad alto valore biologico, vitamina B12, ferro, zinco, calcio, vitamina D ed omega-3).
A tale scopo è necessario consumare un’ampia varietà di cibi vegetali, favorendone la complementarietà e ricordando che le principali fonti:
- proteiche sono contenute in legumi, frutta secca, soia e derivati come tofu, tempeh ed hamburger vegetali;
- di ferro sono contenute in legumi, cereali fortificati da colazione, insalate e radicchi verdi, frutta disidratata (albicocche, prugne, uva sultanina);
- di calcio sono contenute in cereali da colazione, bevande fortificate (succhi di frutta), bevande a base di soia e cereali, verdure scure e a foglia (a basso contenuto di ossalati);
- di zinco sono contenute in legumi, cereali fortificati per la colazione (semi di zucca e germe di grano), latte e derivati;
- di vitamina B12 sono contenute in latte e derivati, uova ecibi addizionati come cereali da colazione, bevande vegetali e hamburger vegetali;
- di omega-3 sono contenute in cibi fortificati, olio di semi di lino, olio di semi di soia e noci sgusciate;
- di vitamina D sono contenute in cibi fortificati, non tralasciando l’importante quota endogena prodotta dal nostro stesso organismo con l’esposizione al sole.
Si può concludere, quindi, che una dieta vegetariana o vegana, seguita in modo consapevole, programmato e attento rappresenta allora una valida alternativa alimentare alla canonica dieta mediterranea.