La curcuma (Curcuma longa), con una pelle legnosa di color marrone e polpa arancio vivo, appartiene alla famiglia dello zenzero ed è ampiamente coltivata in India, Cina, Indonesia ed altri paesi tropicali.
In cucina si usa il rizoma (fusto sotterraneo) che solitamente viene trattato (bollito, pulito ed essiccato al sole) e ridotto in polvere. Il suo sapore è pepato e amaro ed è usato per arricchire numerosi piatti orientali e come ingrediente principale del curry e della senape.
La curcuma viene coltivata fin dal IV millennio a.C. nell'Indonesia e nel Sud dell'India.
Con un ruolo importante in molte culture tradizionali orientali, ancora oggi la pianta è usata nei riti induisti e come colorante per i vestiti sacri. Da sempre tenuta in grande considerazione nella medicina cinese ed indiana, solo recentemente, grazie ai numerosi studi scientifici che ne hanno esaltato le virtù antinfiammatorie ed antineoplastiche, la curcuma è diventata popolare nella cultura occidentale.
La curcumina, il pigmento giallo della pianta, ha dimostrato, infatti, svolgere importanti azioni epatoprotettive, antiflogistiche, antiossidanti, antitumorali ed antinfiammatorie. Con la sua nota azione coleretica e colagoga, la curcumina favorisce la produzione di bile ed il suo deflusso verso l'intestino, andando quindi a migliorare la salute epatica.
Solo per citare alcune proprietà benefiche, la curcumina sembra inibire la formazione di nitrosammine, sostanze potenzialmente cancerogene, contrastare la formazione di radicali liberi, inibire l'angiogenesi ed il fattore nucleare kappa-beta (NF-kb) responsabili dei meccanismi proliferativi in processi neoplastici.
La curcumina sembra utile, anche, nella prevenzione di malattie neurologiche degenerative come l'Alzhaimer ed i Parkinson.
Benché siano necessari ancora ulteriori studi per chiarire l'effettiva azione di questa sostanza, i risultati preliminari e sperimentali sono molto incoraggianti.
Usata in cucina come spezia, la curcuma dà la possibilità di arricchire di colore e vivacità i nostri piatti, arricchendone il gusto e le proprietà benefiche per il nostro organismo.
In cucina si usa il rizoma (fusto sotterraneo) che solitamente viene trattato (bollito, pulito ed essiccato al sole) e ridotto in polvere. Il suo sapore è pepato e amaro ed è usato per arricchire numerosi piatti orientali e come ingrediente principale del curry e della senape.
La curcuma viene coltivata fin dal IV millennio a.C. nell'Indonesia e nel Sud dell'India.
Con un ruolo importante in molte culture tradizionali orientali, ancora oggi la pianta è usata nei riti induisti e come colorante per i vestiti sacri. Da sempre tenuta in grande considerazione nella medicina cinese ed indiana, solo recentemente, grazie ai numerosi studi scientifici che ne hanno esaltato le virtù antinfiammatorie ed antineoplastiche, la curcuma è diventata popolare nella cultura occidentale.
La curcumina, il pigmento giallo della pianta, ha dimostrato, infatti, svolgere importanti azioni epatoprotettive, antiflogistiche, antiossidanti, antitumorali ed antinfiammatorie. Con la sua nota azione coleretica e colagoga, la curcumina favorisce la produzione di bile ed il suo deflusso verso l'intestino, andando quindi a migliorare la salute epatica.
Solo per citare alcune proprietà benefiche, la curcumina sembra inibire la formazione di nitrosammine, sostanze potenzialmente cancerogene, contrastare la formazione di radicali liberi, inibire l'angiogenesi ed il fattore nucleare kappa-beta (NF-kb) responsabili dei meccanismi proliferativi in processi neoplastici.
La curcumina sembra utile, anche, nella prevenzione di malattie neurologiche degenerative come l'Alzhaimer ed i Parkinson.
Benché siano necessari ancora ulteriori studi per chiarire l'effettiva azione di questa sostanza, i risultati preliminari e sperimentali sono molto incoraggianti.
Usata in cucina come spezia, la curcuma dà la possibilità di arricchire di colore e vivacità i nostri piatti, arricchendone il gusto e le proprietà benefiche per il nostro organismo.