Le lenticchie (Lens Culinaris), dalla forma piccola e rotonda o ovale, crescono in baccelli che contengono 1-2 semi. Ne esistono decine di varietà; le più comuni sono verdi o marroni, ma ne esistono anche di nere, gialle, rosse e arancioni. I diversi tipi hanno consistenza differente, quelle marroni mantengono meglio la cottura.
Le lenticchie sono una delle piante più antiche coltivate sulla terra; in Medio Oriente sono stati ritrovati semi di lenticchia in villaggi agricoli risalenti al VII millennio a.C. Le lenticchie sono menzionate poi nel libro della Genesi, dove si racconta come Esaù donò a Giacobbe la sua primogenita per un piatto di lenticchie. Prima del I secolo d.C., esse furono introdotte in India, oggi famosa per il dhal, piatto di lenticchie speziato. Molto probabilmente furono gli egizi a far conoscere le lenticchie a greci e romani.
I principali produttori sono oggi Turchia, Cina, Siria, Canada. Tra le italiane le più pregiate e note in tutto il mondo sono quelle di Castelluccio di Norcia (Umbria), che hanno ottenuto il riconoscimento della IGP (Indicazione Geografica Protetta).
Dal punto di vista nutrizionale, considerate "la carne dei poveri" le lenticchie sono una buona fonte di proteine (25%), carboidrati (53%), fibre (13%) ed olii vegetali (2%). È proprio la ricchezza in fibre che le rende utili nel controllo del livello di colesterolo nel sangue e nel buon funzionamento del transito intestinale. Esse hanno inoltre un buon contenuto di vitamine del gruppo B (importanti per il metabolismo energetico), ferro, fosforo ed acido folico. Contengono infine isoflavoni, utili anche nel periodo della menopausa. Come tutti i legumi le lenticchie, carenti di alcuni aminoacidi essenziali (metionina e cisteina) possono essere considerate un piatto completo solo se abbinate ai cereali e per questo motivo sono un'ottima soluzione per i vegetariani.
Le lenticchie sono una delle piante più antiche coltivate sulla terra; in Medio Oriente sono stati ritrovati semi di lenticchia in villaggi agricoli risalenti al VII millennio a.C. Le lenticchie sono menzionate poi nel libro della Genesi, dove si racconta come Esaù donò a Giacobbe la sua primogenita per un piatto di lenticchie. Prima del I secolo d.C., esse furono introdotte in India, oggi famosa per il dhal, piatto di lenticchie speziato. Molto probabilmente furono gli egizi a far conoscere le lenticchie a greci e romani.
I principali produttori sono oggi Turchia, Cina, Siria, Canada. Tra le italiane le più pregiate e note in tutto il mondo sono quelle di Castelluccio di Norcia (Umbria), che hanno ottenuto il riconoscimento della IGP (Indicazione Geografica Protetta).
Dal punto di vista nutrizionale, considerate "la carne dei poveri" le lenticchie sono una buona fonte di proteine (25%), carboidrati (53%), fibre (13%) ed olii vegetali (2%). È proprio la ricchezza in fibre che le rende utili nel controllo del livello di colesterolo nel sangue e nel buon funzionamento del transito intestinale. Esse hanno inoltre un buon contenuto di vitamine del gruppo B (importanti per il metabolismo energetico), ferro, fosforo ed acido folico. Contengono infine isoflavoni, utili anche nel periodo della menopausa. Come tutti i legumi le lenticchie, carenti di alcuni aminoacidi essenziali (metionina e cisteina) possono essere considerate un piatto completo solo se abbinate ai cereali e per questo motivo sono un'ottima soluzione per i vegetariani.