Il farro maggiore, o farro spleta, o semplicemente spleta (Triticum Spleta), è un cugino più antico del moderno frumento.
Si ritiene che la coltivazione del farro spleta sia iniziata nel medio o tardo Neolitico, tra il VII e il VI millennio a.C., nella mezzaluna fertile, l'area che si estende dal moderno Iraq all'Iran e alla Giordania. È quindi una delle prime coltivazioni del mondo occidentale.
Che la spleta fosse poi comunemente usata nei tempi biblici è indicato dal fatto che è inclusa nella lista degli ingredienti del pane fatto da Ezechiele "Prendi frumento e orzo, fagioli e lenticchie, miglio e spleta. Mettili in una giara robusta e usali per farti il pane." Portata dalle legioni romane in Inghilterra, la spleta rimase un cereale importante nell'Europa medievale, che impreziosiva le tavole degliaristocratici, mentre la maggior parte della popolazione mangiava pane di segale.
Conosciuto dagli antichi romani come farrum, il farro spleta rimane un cereale popolare in Italia, particolarmente in Toscana, Lazio, Umbria e Abruzzo, continuando ad essere più conosciuto semplicemente come farro.
La spleta, inoltre, continua ad essere un raccolto importante in alcune regioni dell'Europa del Nord, soprattutto in Germania e Svizzera.
Il suo valore nutrizionale è simile a quello del grano tenero: contiene proteine, grassi insaturi, vitamine (A, C, gruppoB) e acido fitico, sali minerali (calcio, cobalto, ferro, fosforo, magnesio, manganese potassio, rame, selenio),
fibre.
Vista la sua composizione, presenta proprietà antianemica, lassativa, ricostituente, rinfrescante.
Si caratterizza per una marcata azione antiossidante (selenio ed acido fitico ostacolano la formazione dei radicali liberi) ed è quindi un alimento particolarmente adatto a persone sottoposte a stress intellettuali, in menopausa ed anziane.
La ricchezza di fibre lo rende utile nelle diete dimagranti (trasmette velocemente un senso di sazietà e facilita la mobilità intestinale).
La ricchezza di carboidrati, ferro, calcio lo fa consigliare agli sportivi, ai convalescenti, agli anemici e a chi soffre di osteoporosi.
Per potenziarne le virtù e la completezza, se ne consiglia l'utilizzo in accostamento ad alimenti proteici come i legumi. Dopo essere stato decorticato, può essere consumato in chicchi e si presta alla preparazione di ottime minestre.
Si può preparare anche un buon pane mescolando farina di farro con quella di frumento e di segale, si trova infine in commercio una buona pasta alimentare di farro.
Si ritiene che la coltivazione del farro spleta sia iniziata nel medio o tardo Neolitico, tra il VII e il VI millennio a.C., nella mezzaluna fertile, l'area che si estende dal moderno Iraq all'Iran e alla Giordania. È quindi una delle prime coltivazioni del mondo occidentale.
Che la spleta fosse poi comunemente usata nei tempi biblici è indicato dal fatto che è inclusa nella lista degli ingredienti del pane fatto da Ezechiele "Prendi frumento e orzo, fagioli e lenticchie, miglio e spleta. Mettili in una giara robusta e usali per farti il pane." Portata dalle legioni romane in Inghilterra, la spleta rimase un cereale importante nell'Europa medievale, che impreziosiva le tavole degliaristocratici, mentre la maggior parte della popolazione mangiava pane di segale.
Conosciuto dagli antichi romani come farrum, il farro spleta rimane un cereale popolare in Italia, particolarmente in Toscana, Lazio, Umbria e Abruzzo, continuando ad essere più conosciuto semplicemente come farro.
La spleta, inoltre, continua ad essere un raccolto importante in alcune regioni dell'Europa del Nord, soprattutto in Germania e Svizzera.
Il suo valore nutrizionale è simile a quello del grano tenero: contiene proteine, grassi insaturi, vitamine (A, C, gruppoB) e acido fitico, sali minerali (calcio, cobalto, ferro, fosforo, magnesio, manganese potassio, rame, selenio),
fibre.
Vista la sua composizione, presenta proprietà antianemica, lassativa, ricostituente, rinfrescante.
Si caratterizza per una marcata azione antiossidante (selenio ed acido fitico ostacolano la formazione dei radicali liberi) ed è quindi un alimento particolarmente adatto a persone sottoposte a stress intellettuali, in menopausa ed anziane.
La ricchezza di fibre lo rende utile nelle diete dimagranti (trasmette velocemente un senso di sazietà e facilita la mobilità intestinale).
La ricchezza di carboidrati, ferro, calcio lo fa consigliare agli sportivi, ai convalescenti, agli anemici e a chi soffre di osteoporosi.
Per potenziarne le virtù e la completezza, se ne consiglia l'utilizzo in accostamento ad alimenti proteici come i legumi. Dopo essere stato decorticato, può essere consumato in chicchi e si presta alla preparazione di ottime minestre.
Si può preparare anche un buon pane mescolando farina di farro con quella di frumento e di segale, si trova infine in commercio una buona pasta alimentare di farro.