Il miso è una pasta di soia fermentata, utilizzata per insaporire minestre e verdure e di largo consumo nella cucina vegetariana. Il miso si ottiene inoculando il riso bianco (o un altro cereale) con una muffa (Aspergillus oryzae) e lasciandolo ammuffire. A questo poi, si aggiunge un preparato di fagioli di soia cotti e sale, che si lascia fermentare per diversi giorni. Si riduce infine il composto ad una pasta della consistenza del burro. Il processo dura circa 10-40 giorni, in base alla temperatura.
Il colore del miso va dal bianco al marrone, in base al tipo di ingredienti utilizzati ed alla durata del processo di fermentazione. Le varietà più leggere sono meno salate ed hanno un sapore più delicato, quelle scure invece hanno un gusto più intenso.
Nato nell'antica Cina, il miso è stato poi introdotto in Giappone nel VI secolo. Il suo precursore era una miscela, detta Hisio, di fagioli di soia fermentati, frumento, sale e alcol, con pochi altri ingredienti ed usato dagli aristocratici. Nel corso del tempo acquistò poi credito come cibo salutare e negli anni Sessanta, fu George Oshawa, il fondatore della macrobiotica, a far conoscere il miso in Europa.
Il miso è una buona fonte di proteine e fibre, di zinco, manganese, fosforo, ferro, rame e vitamine del gruppo B tra cui B 12. Per questo motivo è spesso utilizzato nella cucina vegetariana, carente in tale vitamina.
Ė da ricordare però che, avendo un contenuto di sale piuttosto alto, è da consigliare in modo limitato a chi soffre di ipertensione. Il miso si conserva in frigorifero, in un contenitore ben chiuso, e come un dado può essere utilizzato per marinare carne, pesce, pollame o cacciagione oppure semplicemente usato in minestre di verdure usate come bevanda oppure arricchite con cereali come il riso.
Il colore del miso va dal bianco al marrone, in base al tipo di ingredienti utilizzati ed alla durata del processo di fermentazione. Le varietà più leggere sono meno salate ed hanno un sapore più delicato, quelle scure invece hanno un gusto più intenso.
Nato nell'antica Cina, il miso è stato poi introdotto in Giappone nel VI secolo. Il suo precursore era una miscela, detta Hisio, di fagioli di soia fermentati, frumento, sale e alcol, con pochi altri ingredienti ed usato dagli aristocratici. Nel corso del tempo acquistò poi credito come cibo salutare e negli anni Sessanta, fu George Oshawa, il fondatore della macrobiotica, a far conoscere il miso in Europa.
Il miso è una buona fonte di proteine e fibre, di zinco, manganese, fosforo, ferro, rame e vitamine del gruppo B tra cui B 12. Per questo motivo è spesso utilizzato nella cucina vegetariana, carente in tale vitamina.
Ė da ricordare però che, avendo un contenuto di sale piuttosto alto, è da consigliare in modo limitato a chi soffre di ipertensione. Il miso si conserva in frigorifero, in un contenitore ben chiuso, e come un dado può essere utilizzato per marinare carne, pesce, pollame o cacciagione oppure semplicemente usato in minestre di verdure usate come bevanda oppure arricchite con cereali come il riso.