Con il termine di ipertensione arteriosa si definisce un aumento anormale e prolungato della pressione arteriosa (maggiore o uguale a 140/90 mmHg).
La pressione arteriosa è la forza esercitata dal sangue sulle pareti delle arterie, tale pressione aumenta:
È chiaro che, oltre a fattori genetici, sull'aumento pressorio incidono in modo significativo fattori legati al fumo, condizioni di stress sociale, invecchiamento, obesità, diabete, colesterolo, sedentarietà e non in ultimo abitudini alimentari poco corrette.
A fronte di queste osservazioni, oltre al trattamento farmacologico, se consigliato, e ad un raccomandato buon livello di attività fisica, è necessario ottenere se necessario un significativo calo ponderale, attraverso un regime dietetico iposodico
che nel contempo riduca l'apporto calorico giornaliero e l'utilizzo di bevande alcoliche.
In merito al calo ponderale si è potuto stabilire che una diminuzione del peso corporeo medio tra i 5 e i 7 Kg può ridurre la pressione arteriosa mediamente di circa 10-20 mmHg, sia per la diastolica che per la sistolica, in soggetti con un sovrappeso superiore al 10% del peso ideale.
La restrizione di sodio può avvenire riducendo il consumo di sale da cucina, che in questi soggetti non dovrebbe essere superiore ai 2 g al giorno, ma non solo. È necessario al contempo ridurre il consumo di formaggi stagionati, a favore di quelli freschi come mozzarella e ricotta e ridurre il consumo di insaccati o prodotti affumicati, in quanto cibi ricchi di sale. È importante inoltre fare attenzione a prodotti industriali utilizzati per la preparazione di cibi come il benzoato di sodio utilizzato come conservante nelle salse, nei condimenti e nelle margarine o il citrato di sodio utilizzato come esaltante di sapore nei dolci, nelle gelatine ed in alcune bevande.
La dieta del soggetto iperteso dovrebbe pertanto essere basata su alimenti ricchi in fibre, come verdure, cereali, legumi e frutta, moderando il più possibile snack salati e prodotti precotti.
Per insaporire le pietanze si consiglia l'utilizzo di spezie ed erbe aromatiche, utilizzando metodi di cottura semplici, magari esaltando il sapore dei cibi con aceto o succo di limone.
La pressione arteriosa è la forza esercitata dal sangue sulle pareti delle arterie, tale pressione aumenta:
- all'aumentare del volume di sangue circolante;
- all'aumentare dell'ematocrito ( perché il sangue è più viscoso);
- all'aumentare della portata cardiaca, che a sua volta aumenta all'aumentare della frequenza e della forza di contrazione del cuore;
- se a livello periferico vi è un ostacolo importante al libero scorrere del sangue nei vasi, per esempio per la presenza di placche aterosclerotiche;
- in situazione di forte stress psicofisico, per il rilascio di catecolamine che restringono il calibro di molte arteriole;
- all'aumentare della rigidità dei vasi.
È chiaro che, oltre a fattori genetici, sull'aumento pressorio incidono in modo significativo fattori legati al fumo, condizioni di stress sociale, invecchiamento, obesità, diabete, colesterolo, sedentarietà e non in ultimo abitudini alimentari poco corrette.
A fronte di queste osservazioni, oltre al trattamento farmacologico, se consigliato, e ad un raccomandato buon livello di attività fisica, è necessario ottenere se necessario un significativo calo ponderale, attraverso un regime dietetico iposodico
che nel contempo riduca l'apporto calorico giornaliero e l'utilizzo di bevande alcoliche.
In merito al calo ponderale si è potuto stabilire che una diminuzione del peso corporeo medio tra i 5 e i 7 Kg può ridurre la pressione arteriosa mediamente di circa 10-20 mmHg, sia per la diastolica che per la sistolica, in soggetti con un sovrappeso superiore al 10% del peso ideale.
La restrizione di sodio può avvenire riducendo il consumo di sale da cucina, che in questi soggetti non dovrebbe essere superiore ai 2 g al giorno, ma non solo. È necessario al contempo ridurre il consumo di formaggi stagionati, a favore di quelli freschi come mozzarella e ricotta e ridurre il consumo di insaccati o prodotti affumicati, in quanto cibi ricchi di sale. È importante inoltre fare attenzione a prodotti industriali utilizzati per la preparazione di cibi come il benzoato di sodio utilizzato come conservante nelle salse, nei condimenti e nelle margarine o il citrato di sodio utilizzato come esaltante di sapore nei dolci, nelle gelatine ed in alcune bevande.
La dieta del soggetto iperteso dovrebbe pertanto essere basata su alimenti ricchi in fibre, come verdure, cereali, legumi e frutta, moderando il più possibile snack salati e prodotti precotti.
Per insaporire le pietanze si consiglia l'utilizzo di spezie ed erbe aromatiche, utilizzando metodi di cottura semplici, magari esaltando il sapore dei cibi con aceto o succo di limone.